Diciamoci la verità, io di pc, internet e comunicazione virtuale ci capisco poco. Ho sempre preferito le relazioni personali, occhi negli occhi, misurando le reazioni, i gesti che accompagnano le parole…
Ragiono su un’idea: offrire pillole di informazione odontoiatrica sul web, domande e risposte, un discorso semplice, ma incisivo.
Mi dico: “Ma in rete queste cose ci sono già, basta cercare su Google”.
Sì, è vero. Ma è anche vero che, nel mio lavoro, spesso mi rendo conto che l’effettiva fruizione di queste informazioni, da parte dei pazienti, non è così scontata.
Forse dipende dal fatto che le notizie sono troppe e a volte discordanti. Chiunque può scrivere, chiunque può dire la sua e alla fine nessuno dice nulla.
Mi capita spessissimo che i bimbi arrivino a studio solo quando hanno un problema di cui i genitori possono accorgersi, tipo un mal di denti, o denti che spuntano storti, o dentini che non cascano. Eppure Google è pieno di inviti a portare i bambini a visita molto presto, intorno all’anno di età.
Mi capita spessissimo di constatare che i genitori non sanno che nella bocca del figlio di sei anni, oltre agli incisivi che hanno visto cadere e rispuntare, ci sono anche i primi molari permanenti, che trovo talvolta già cariati…
“Ma non sono denti da latte?” mi chiedono, stupiti.
No! Sono permanenti. Eppure, su Google, questa informazione si trova.
Mi capita spessissimo di spiegare ai genitori che i bambini dovrebbero spazzolare i denti sotto la loro supervisione, che lo spazzolino a setole morbidissime da neonato va abbandonato abbastanza presto, che la quantità di dentifricio deve essere minima, che i piccoli possono non risciacquare (anzi, se non lo fanno è meglio), che il fluoro contenuto nel dentifricio non è tossico, che dopo aver lavato i denti la sera non si mangia più e non si beve che acqua, che anche i bimbi devono utilizzare il filo interdentale e che quando non riescono a farlo il compito di passarlo spetta a mamma o a papà, che i figli imparano imitando e che non basta dire loro “vai a lavarti i denti”…
Eppure Google le dice queste cose e dice anche che i denti da latte andrebbero curati (benché ci sia ancora qualche pediatra convinto del contrario).
Com’è possibile, dunque, che io mi ritrovi, più volte al giorno, a ripetere tutte queste informazioni?
La prevenzione è la mia regola aurea, il mio primo comandamento e penso che, se anche sapessi curare ogni dente di ogni bambino, se anche avessi nelle mani la soluzione di ogni problema dentale di ogni piccolo paziente, come odontoiatra pediatrico avrei comunque fallito, perchè il mio obiettivo ogni mattina, quando mi appresto ad andare a lavoro, è fare del mio meglio perchè…non debba lavorare! 🙂